di
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 02/01/2025
Tratto da www.infermieristicamente.it
Grazie, all’approvazione della Legge di Bilancio, in vigore dal 1°gennaio 2025, il sistema fiscale italiano introdurrà una modifica sostanziale nella gestione del cuneo fiscale, passando dalla decontribuzione alla defiscalizzazione. Questo cambiamento rappresenta una nuova strategia per ridurre il costo del lavoro e aumentare il reddito netto dei lavoratori, con importanti implicazioni per imprese e dipendenti.
Decontribuzione vs. Defiscalizzazione: Cosa Cambia
La decontribuzione riduce i contributi sociali che i datori di lavoro devono versare sui salari, abbassando il costo del lavoro per le aziende.
La defiscalizzazione, invece, interviene sulle imposte dirette, come l’IRPEF, che gravano sul reddito dei lavoratori, aumentando il loro stipendio netto senza incidere sui contributi previdenziali.
Con il passaggio alla defiscalizzazione, il focus si sposta dal sostegno alle imprese attraverso la riduzione dei contributi a un intervento diretto sul carico fiscale dei lavoratori.
Nuove Misure per il Taglio del Cuneo Fiscale
Le misure previste per il 2025 ridefiniscono il calcolo del taglio del cuneo fiscale, con benefici variabili a seconda della fascia di reddito:
Redditi fino a 20mila euro l’anno:
Per i redditi fino a 8.500 euro, il taglio sarà del 7,1%, con un beneficio massimo di 603,50 euro.
Per i redditi tra 8.500 e 15mila euro, il taglio sarà del 5,3%, con un beneficio massimo di 795 euro.
Per i redditi tra 15mila e 20mila euro, il taglio sarà del 4,8%, con un beneficio massimo di 960 euro.
Redditi tra 20mila e 32mila euro:
La detrazione per i redditi da lavoro dipendente aumenterà di ulteriori 1.000 euro l’anno.
Redditi tra 32mila e 40mila euro:
La detrazione crescerà con una formula progressiva:
1.000 * [(40mila – Reddito complessivo)]/8mila.
Impatto sullo Stipendio Netto
Il nuovo sistema fiscale avrà effetti differenti in base al livello di reddito:
Redditi fino a 22.500 euro annui:
Per questi lavoratori, equivalenti a circa 1.730 euro netti al mese, le variazioni saranno minime.
Redditi fino a 30mila euro annui: continua