E’ stato approvato oggi in via definitiva, dopo due anni di attesa, il provvedimento che prevede l’installazione dei DAE nei luoghi e nelle strutture aperte al pubblico - Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero
L’arresto cardiaco interessa 70.000 italiani all’anno, 200 decessi al giorno, uno ogni 8 minuti, con una prevalenza di eventi extraospedalieri. Se l’intervento non è tempestivo e veloce, le complicanze potenziali da arresto cardiaco sono notevolmente ingravescenti tempo dipendenti e possono portare alla morte del soggetto.
Quando siamo in presenza di un arresto cardiaco in ambiente extraospedaliero, il tempo che passa tra la chiamata al 118 e l’arrivo dei soccorsi sul posto, è mediamente di 10 minuti, tempo prezioso per salvare la vita di un paziente; ecco perché avere a disposizione un defibrillatore è indispensabile.
L’Arresto Cardiaco (AC) è una condizione caratterizzata da perdita dell’attività elettrica e meccanica del cuore, con arresto della funzione di pompa del cuore stesso.
Nell’85% dei casi l’AC è determinato da una grave aritmia, la fibrillazione ventricolare (FV), che causa un completo sovvertimento dell’attività elettrica cardiaca, con perdita della funzione di pompa ed assenza di circolo. L’unico trattamento efficace è costituito dalla defibrillazione che consiste nel far attraversare il cuore da un flusso di corrente continua in pochi millisecondi. Il passaggio dell’energia determina una sorta di blocco di tutta la caotica attività cardiaca, dando la possibilità al cuore di ristabilire la corretta sequenza dell’attivazione elettrica, con ripresa del circolo.
La percentuale di sopravvivenza dopo AC non trattato è del 2%. La prevalenza di AC avvenuto in presenza di testimoni è 60-65% e la percentuale di sopravvivenza dopo AC nel caso venga eseguita una defibrillazione precoce, entro 5 minuti, è del 50% circa.
Un articolo apparso su“International Journal of Clinical Medicine” (Cardiac Arrest Cases and Automated External Defibrillator Use in Railroad Stations in Tokyo) ha offerto un interessantissimo report statistico dei casi di arresto cardiaco nelle stazioni ferroviarie di Tokio. Gli autori dello studio dell’Università di Tokio hanno estratto dati davvero interessanti e significativi, che confermano analiticamente una realtà medico-scientifica ben nota: l’intervento immediato con manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) in combinazione con l’uso di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), ancorché da parte di personale non sanitario, riduce in modo rilevante la mortalità...
Vediamo quindi cosa prevede il testo di legge:
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