Via libera agli anticorpi monoclonali. A chi e come si somministrano

148166 ffc107Dall'AIFA e dal Ministro della Salute arriva il via libera alla somministrazione dei monoclonali. Nel parere della CTS di AIFA sono contenute le indicazioni per la somministrazione ed i criteri di scelta riguardo i pazienti ai quali somministrarli - Il documento AIFA

 

Dopo gli Stati Uniti e la Germania, primo paese in Europa ad aver dato il via all’utilizzazione degli anticorpi monoclonali, grazie alla decretizzazione per l’emergenza, anche dall’AIFA e dal Ministro per la Salute, Roberto Speranza, è arrivato il via libera per l’Italia, alla distribuzione degli anticorpi monoclonali.

Il decreto per l’emergenza firmato da Speranza, autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali prodotti da Eli Lilly e Regeneron (per i quali la FDA ha rilasciato un’autorizzazione per l’uso in emergenza), ovvero quelli attualmente più progrediti nello sviluppo clinico

I dati degli studi pubblicati indicano l’assenza di beneficio nei pazienti ospedalizzati con fase avanzata di malattia, mentre l’utilizzo in contesti più precoci è stato associato a una riduzione della carica virale con evidenze preliminari di riduzione del numero di ospedalizzazioni, visite e accessi in Pronto Soccorso.

 

Chi può ricevere le terapie con gli anticorpi monoclonali?

Come riportato dal parere della CTS di AIFA, sono indicate come popolazioni ad alto rischio, i soggetti con le seguenti condizioni:

Body Mass Index ≥30
malattia renale cronica
diabete non controllato
immunodeficienze primitive o secondarie
>65 anni
≥ 55 anni con:
malattia cardio-cerebrovascolare (inclusa ipertensione con concomitante danno d’organo) oppure
BPCO e/o altre malattie respiratorie croniche
12-17 anni con:
BMI ≥ 85esimo percentile per età e genere
anemia falciforme o Malattie cardiache congenite o acquisite
malattia del neurosviluppo
dipendenza da dispositivo tecnologico (p.es. soggetti con tracheotomia, gastrostomia, ecc)
asma o altre malattie respiratorie che richiedono medicazioni giornaliere per il loro controllo.
Sono esclusi soggetti ricoverati per COVID-19 che ricevono ossigenoterapia.

Come si somministrano

L’infusione endovenosa dei farmaci deve essere effettuata in un tempo di 60 minuti (seguiti da altri 60 minuti di osservazione) in setting che consentano una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.

 

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