L’infermiera si rifiuta di guidare l’automedica e l’Ausl Toscana Nord Ovest la trasferisce ad un altro servizio.
A raccontare l’accaduto è Daniele Carbocci, segretario territoriale NurSind Pisa e membro del Direttivo Nazionale: “Considerato che fra i compiti degli infermieri non c’è quello di dover guidare l’automedica e visto che il contratto della sanità prevede la figura professionale dell’autista soccorritore, l’infermiera ha chiesto alla centrale operativa del 118 di non guidare visto che anche il medico non era intenzionato a farlo»
La vicenda
L’episodio scatenante è quello occorso qualche settimana addietro, un’altra infermiera, per aver provocato un incidente, mentre si trovava alla guida di un auto medica, era stata condannata dal Tribunale di Massa Carrara a 2 anni di reclusione, al pagamento di una multa di 6 mila euro, ed alla sospensione della patente.
Una sentenza eccessiva per una pratica, quella di guidare l’automedica, non prevista dal contratto, né dal profilo professionale, e quindi abusiva.
La prassi configura un’errata allocazione delle risorse umane che ne causa un immane spreco e non meno importante contribuisce a quell’odioso fenomeno del demansionamento.
L’infermiera, alla quale è stato intimato il trasferimento, dopo essersi consultata con il sindacato, ha deciso per una volta, di non ottemperare ad una pratica abusiva e di non assumersi la responsabilità di guidare un mezzo di soccorso, e lo comunica alla centrale operativa, che non ritiene di fare nessun ordine di servizio, né all’infermiera, né al medico e, fa sostituire l’automedica con un’ambulanza (guidata da un autista) per garantire il servizio di soccorso, che non ha quindi subìto alcuna interruzione.
“L’ordine di trasferimento è stato una vera sorpresa. Mentre ad oggi nessun provvedimento simile è stato adottato per i medici che analogamente all’infermiera si sono rifiutati di guidare l’automedica - sottolinea Carbocci, continua – abbiamo attivato il nostro studio legale per chiedere l’immediata revoca dell’ordine di trasferimento perché una disposizione che obbliga un infermiere a fare quello che il contratto di lavoro non prevede è illegittima. Ci chiediamo - perché l’infermiere sì e il medico no? Due pesi e due misure da parte dell’Azienda? Oppure una fuga in avanti di un dirigente infermieristico troppo zelante? Ci auguriamo che il dirigente infermieristico torni sui suoi passi e che soprattutto non pensi di istruire un procedimento disciplinare contro la collega che ovviamente Nursind supporterà in tutte le sedi», conclude il sindacaista.
Marialuisa Asta
Tratto da Infermieristicamente.it