Il segretario nazionale Bottega: "La norma sul ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali e una mancata chiara definizione del valore dell’indennità di specificità spingono gli infermieri a incrociare le braccia"
"I buoni propositi a mezzo stampa, seppure di autorevoli membri del governo, non sono sufficienti. Solo un cambio di passo concreto sui contenuti della manovra può davvero tranquillizzare gli infermieri, una categoria sempre più ridotta all’osso e per di più demoralizzata da promesse di valorizzazione professionale rimaste sulla carta. E’ per queste ragioni che la protesta è inevitabile". Con queste parole, Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, annuncia lo sciopero nazionale di 24 ore per il prossimo 17 novembre, al netto del mantenimento dei servizi essenziali.
"Nel ddl Bilancio, da un lato la norma sul ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali, che finirà col penalizzare il personale più vicino al pensionamento, e dall’altro una mancata chiara definizione del valore dell’indennità di specificità sono i motivi principali che spingono gli infermieri a incrociare le braccia", continua Bottega.
"Abbiamo provato in tutti i modi a spiegare al Governo la profonda crisi in cui versa la professione, tra carenza di organico, scarsa attrattività per i giovani, carichi di lavoro elevati e stipendi bassi. L’auspicio – conclude il segretario - è che questo sciopero faccia arrivare con nettezza il nostro messaggio e cioè che senza infermieri è a rischio non solo la realizzazione dei progetti del Pnrr, ma la stessa tenuta del Ssn".