“On. Ministro Speranza, a Lei chiediamo di non stare a guardare e rendersi complice di questo piano, di mettere fine almeno a questo comportamento irrispettoso, a questo mercanteggiare sulla pelle dei lavoratori, e di farlo con un intervento immediato e risolutivo che li richiami al rispetto degli impegni assunti”, è l’esortazione di Romina Iannuzzi, membro del Direttivo Nazionale NurSind e responsabile per la sanità privata, nella nota inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Dopo il danno la beffa. Ancora una volta ai lavoratori della sanità privata tocca subire una presa in giro da parte delle associazioni datoriali Aris ed Aiop che prima li usano e poi, una volta ottenuto il risultato, li mettono da parte – continua la nota - nonostante una attesa di 14 anni per un adeguamento del salario, i datori di lavoro si rifiutano ancora una volta di procedere alla sottoscrizione definitiva, anche quando con questo contratto, cosi come presentato nella pre-intesa sottoscritta da CGIL CISL e UIL, che ripaga i lavoratori con una misera mancia da mille euro rateizzata ed indennità economiche ferme alla lira, sembrava di aver toccato il punto più basso.
Imprenditori senza rischi d’impresa (convenzionati con lo Stato) che utilizzano i lavoratori come leva di ricatto per chiedere ancora più soldi alle finanze pubbliche, per spingere le Regioni a stanziare le risorse per il rinnovo del contratto e, una volta ottenute, intascarsele senza rinnovare il contratto. Il loro vero business è stato sempre quello di approfittare con malizia di un sistema a finanziamento pubblico, ancor più nel mezzo di una emergenza sanitaria.
Ma se da un lato non ci meraviglia il vero volto delle associazioni datoriali della sanità privata, quello che non è più giustificabile è l’immobilismo delle istituzioni, in primis quella Sua, ministro, di fronte al loro continuo ricatto.
“Il Ministro è tenuto in qualità di garante ad intervenire poiché il suo impegno non si esaurisce solo con la concessione a solo vantaggio delle associazioni datoriali della modifica dei tetti di spesa, bensì con l’assicurarsi che queste stesse tengano fede ai patti e procedano con contratti una volta per tutte dignitosi per tutti gli operatori sanitari della sanità privata. Con questo vogliamo ribadire ancora una volta che il contratto, così come era stato presentato, era tutto meno che dignitoso e La invitiamo ad approfondire le rivendicazioni dietro una battaglia che dura oramai da 14 anni andando a rompere quegli equilibri clientelari che hanno assicurato immeritati profitti agli imprenditori ed immeritato monopolio ai sindacati confederati, il tutto a discapito dei lavoratori.
Senza contratto per i lavoratori deve avere il coraggio di bloccare i rimborsi alle cliniche e il loro finanziamento”, conclude Romina Iannuzzi.
Tratto da Infermieristicamente.it